Il selvaggio è, per definizione, colui che vive lontano dalla civiltà, in modo semplice e distaccato dalle tecnologie moderne.
Avete la sensazione che ci sia una chiave di lettura negativa in tutto questo? Forse perché, oggi, sempre più raramente consideriamo l’idea di essere connessi alla natura rinunciando ai comfort che la civiltà ci ha offerto. Tuttavia, qualcosa sta cambiando. Cresce sempre di più il bisogno di riconnetterci con la natura, anche se solo per poco tempo. È un desiderio personale, una forza motrice più profonda.
Per me, essere “wild” significa uscire dalla comfort zone e riscoprire la bellezza delle cose semplici che il mondo naturale offre.
Quello che a molti può sembrare uno stile di vita scomodo e arretrato, per altri è un modo autentico per riconnettersi alle proprie radici. È la riscoperta dell’essenziale, di ciò che veramente ci serve per vivere.
Vorrei che più persone vedessero l’escursionismo attraverso questa lente selvaggia.
Dopo le mie esperienze nel Nord Europa e dopo aver sperimentato il campeggio libero (consentito dal diritto di accesso in quei paesi), ho riflettuto su quanto anche noi in Italia potremmo godere della natura in modo così libero. Il nostro Paese non ha nulla da invidiare ai paesaggi selvaggi del Nord Europa o del resto del mondo. Sui nostri sentieri possiamo vivere la natura e respirare la storia.
Il nostro territorio è ricco di cultura e fascino.
Il clima temperato dell’Italia ha favorito lo sviluppo di molteplici civiltà nel corso dei secoli. Questo ha lasciato un segno profondo anche sui nostri sentieri di montagna, che sono stati attraversati da figure storiche di rilievo e sono stati teatro di eventi importanti. Pensiamoci: vivere i nostri sentieri in modo “wild” non solo ci offre un contatto privilegiato con la natura, ma ci riporta agli antichi modi di viaggiare dei nostri antenati, creando un legame profondo con ciò che eravamo e ciò che siamo oggi.
Ciò che vi racconto è il risultato di una consapevolezza cresciuta nel tempo, ma che solo recentemente ha messo radici solide.
A chi si avvicina per la prima volta all’escursionismo selvaggio, dico: buttatevi, provate! Anche io, all’inizio, non credevo di poter andare oltre i miei limiti, né di poter abbandonare le comodità a cui ero abituato. Ora non potrei più farne a meno.
Esperienze come queste ti regalano momenti unici e ti offrono una nuova prospettiva sulle cose.
Senza di esse, non avrei mai creato i miei “sentieri wild”. Vivere un’esperienza che ti mette di fronte ai tuoi limiti e ti permette di superarli è forse la vera essenza di tutto questo. Una “wild experience” è fondamentale quando senti il bisogno di allontanarti, di fuggire dalla quotidianità e trovare un nuovo, più profondo significato a ciò che ti circonda.
